Le praterie di alghe brune come la Cystoseira forniscono servizi ecosistemici essenziali: da un lato sequestrano anidride carbonica, dall’altro costituiscono un luogo d’interesse per diverse specie.
Specie piccole come i nudibranchi (Turidilla hopei) e i paguri (gen: Pagurus) si trovano nelle praterie di Cystoseira. Queste specie sono attratte dai microrganismi che crescono tra le fronde delle alghe brune, preziosa fonte di nutrimento. Inoltre, paguri e nudibranchi beneficiano della protezione fornita da Cystoseira dai loro predatori.
Altre specie invece risiedono in mezzo alle foreste mimetizzandosi perfettamente, come la scarpena (foto 3, Scorpaena scrofa) o la bavosa gialla (Parablennius sp.). Questa complessità dell’habitat lo rende una vera e propria foresta: molte specie diverse si incontrano tra le fronde di Cystoseira e creano una rete di relazioni.
Le salpe (Salpa salpa) e i ricci di mare (Paracentrotus lividus e Spherechinus granularis) sono invece dei grandi consumatori di alghe brune. A causa della pressione della pesca professionale, la presenza di alcune specie sta calando e altre proliferano in modo incontrollato.
Specie di erbivori considerate meno prelibate, come le salpe e i ricci di mare, vengono perlopiù ignorate dai pescatori, mentre vengono pescati molti dei loro predatori naturali. Questo squilibrio tra prede e predatori si può tradurre in una sovra-popolazione degli erbivori e di conseguenza sulla diminuzione della copertura delle foreste marine.